domenica 8 aprile 2007

sabato 7 aprile 2007

La sottile linea che separa le arti applicate dall'arte


a cura di Ivan D'alberto
vernissage 22 Aprile 2007 ore 17
MUSEO DELLE ARTI
Nocciano

COMUNICATO STAMPA
Le arti applicate, meglio note come arti minori, da sempre si sono trovate al centro di un dibattito culturale: appartengono alle “scienze” liberali così come la scultura, la pittura e l’architettura oppure si trovano ancora a vivere una condizione di subordinazione? La storiografia ci ha insegnato che tali pratiche artistiche, nel corso della storia umana, hanno vissuto momenti di gloria e momenti non proprio felici. Oggi, le arti applicate, sono divise dall’arte da una linea sottile, quasi impercettibile e, forse, non più esistente, ma sarà poi vero?
L’antica querelle ereditata dalla storia dell’arte torna ad essere oggetto di discussione attraverso un progetto denominato “La sottile linea che separa le arti applicate dall’arte” che sarà inaugurato domenica 22 Aprile, alle ore 17.00, presso le suggestive sale espositive del Museo e Archivio degli Artisti Abruzzesi Contemporanei (MAAAC), site all’interno del Castello medievale di Nocciano.
L’iniziativa, a cura del giornalista e storico dell’arte Ivan D’Alberto, è stata sponsorizzata dall’Assessorato alle Attività Produttive della Provincia di Pescara, nella persona del Cavalier Gaetano Cuzzi e dal MAAAC, nella persona di Anna Maria Marcucci, attuale direttore della struttura museale di proprietà del Comune di Nocciano.
Il progetto si pone come obiettivo di dimostrare come le arti applicate siano definitivamente considerate alla pari di quelle liberali. La tessitura, la ceramica, l’oreficeria, la fotografia e l’ebanisteria entrano a pieno diritto in questa sorta di limbo attraverso un’esposizione inedita di oggetti-opere d’arte di alcuni artisti operanti nella regione i quali, oltre ad occuparsi di scultura, pittura e architettura, si dedicano, con passione, alle pratiche applicate. Gli oggetti-opere d’arte, infatti, con difficoltà possono essere definiti prodotti artigianali, ma allo stesso tempo descrivono quella competenza tecnica e pratica, tipica dei laboratori e delle botteghe; gli oggetti-opere d’arte sono frutto di una competenza produttiva, ma dall’alto valore artistico.

Gli artisti coinvolti nella rassegna sono:
Mandra Cerrone, per la fotografia
Mario Costantini, per l’ebanisteria e la tessitura
Fernando Di Nicola, per la tessitura e la ceramica
Officina delle Invenzioni, per la ceramica
Fabrizio Tridenti, per il metallo
Fratelli Verna, per l’oreficeria

Oltre al ricchissimo parterre di artisti invitati, la rassegna si caratterizza con un importante omaggio allo scultore – ceramista Giorgio Saturni, scomparso l’8 Aprile 2006, di cui è stato possibile avere in prestito alcune opere rappresentative della sua carriera, grazie al figlio Jhonny Saturni, docente di discipline plastiche al Liceo Artistico di Pescara “G. Misticoni’.
Nonostante gli studi, le pubblicazioni e i grandi esempi che la storia dell’arte ci ha consegnato su artisti famosissimi, i quali si dedicavano con altrettanta passione alle arti applicate (Antonio Pollaiolo anche quando è già illustre come pittore e scultore, continua a tenere una bottega da orafo, il Verrocchio all’apice della sua carriera si dedica con passione ai lavori di terracotta e d’intaglio, Donatello amava sbalzare specchi in argento, senza poi dimenticare grandi nomi appartenenti all’età moderna e contemporanea; basti pensare all’esperienza di William Morris nel capo dell’arredamento, della decorazione e del tessile o alla Bauhaus di Weimar che raggruppò artisti come Gropius, Mies van der Rohe e Marcel Breuer e, infine, a personalità del ‘900 come Rietveld, Alvar Aalto, Giacometti e Remo Brindisi) nell’organizzazione della rassegna si sono incontrati non pochi pregiudizi che accompagnano, ancora oggi, tali pratiche artistiche.
Ed è proprio per questo motivo che il progetto ha voluto coinvolgere anche gli Istituti Statali d’Arte della regione, i quali hanno avuto la possibilità di poter esporre un’opera d’arte all’interno del rinnovato MAAAC, fianco a fianco ad importanti artisti; un’occasione per dimostrare come in determinati spazi scolastici si lavora per far crescere l’artista di domani.
L’idea di aprire le porte del MAAAC agli studenti è stato un modo per mettere a confronto diverse generazioni e diversi modi di concepire l’arte. Lo studente-artista deve giungere ad una fondamentale consapevolezza: l’arte rappresenta uno dei pochi strumenti che rimane alla società per credere in qualcosa di sano e costruttivo, fondato sulla conoscenza, la manualità e la creatività capace di unire i popoli secondo una visione universale. Lo studente-artista deve entrare in confidenza con gli spazi museali, deve scoprire una dimensione lavorativa che gli è strettamente vicina e deve assorbire la lezione dei ‘maestri’ attraverso un percorso di orientamento, soprattutto oggi dove è sempre più difficile individuare la propria strada.
“La sottile linea che separa le arti applicate dall’arte” ha trovato forti consensi da parte di operatori culturali, docenti universitari e critici d’arte; in occasione del vernissage dibattito, previsto per domenica 22 Aprile, alle ore 17.00, nella Sala Convegni del MAAAC, ci sarà, infatti, un intervento, dal taglio storico, della Prof.ssa Concetta Maiezza, docente dell’Università “G. d’Annunzio” esperta di storia dell’oreficeria e delle arti applicate; intervento riportato sul catalogo della mostra che rende il prodotto editoriale completo anche da un punto di vista storico.
Conferisce, invece, notorietà all’intero progetto l’intervento-commento del noto Critico d’Arte Vittorio Sgarbi, il quale ha rilasciato delle significative dichiarazioni sulla tematica trattata, pubblicate nel catalogo della mostra. Rimane ancora incerta, invece, la sua presenza all’inaugurazione della rassegna.
A patrocinare l’intera iniziativa anche l’Amministrazione Comunale di Nocciano e in particolar modo nella persona dell’Assessore alla Cultura Vincenzo Palumbo.
L’Addetto Stampa I.D’A.

venerdì 6 aprile 2007

VEGETARISMO


SI ALLA VITA, NO ALLA MORTE DI MILIONI DI ANIMALI PER FESTEGGIARE LA PASQUA.
IL VEGETARISMO COME SCELTA D’AMORE, DI RISPETTO E DI SALUTE.

mercoledì 4 aprile 2007

Giuliana Conforto


C’è un “vento” possente che oggi soffia sempre più forte.è il campo nucleare che la fisica chiama “debole”, le altre scienze trascurano e le religioni nascondono. Il “debole” è la comunione di ogni essere con infiniti mondi intelligenti, il calore oggi crescente che spiega il cambio climatico e l’imminenza di un evento epocale. è il buio temporaneo della luce solare. è la fine dell’illusione, che ha favorito l’esercizio del potere, e l’inizio della società organica, l’utopia reale.C’è un nuovo “vento” che oggi soffia nell’aria, nei continenti e negli oceani del pianeta. è quello che riscalda e scioglie i suoi ghiacci e, tra questi, anche quelli interni che hanno paralizzato il cervello umano in una mentalità impotente e auto distruttiva. Il “vento” è una corrente di pesanti particelle messaggere che l’essere umano sente come verità interiore, coscienza. è il campo che può cambiare la materia nucleare di un organismo naturale, modificare abitudini, stagioni e clima, svelare l’esistenza di infiniti mondi intelligenti. è energia oscura che sconvolge le scienze, la Vita che travolge le religioni, perché svela i vincoli indissolubili tra visibile e invisibile, naturale e sovrannaturale. è il campo nucleare debole che può guarire le lacerazioni interne dell’umanità, risanare l’ambiente e donare prosperità a tutti. La “catastrofe” è la liberazione da una “conoscenza” falsa, distorta e parziale che ha indotto l’uomo a credere nella scarsità delle risorse e in limiti di fatto inesistenti.Il “debole” è il Canto crescente del Sole al centro della Terra, è l’Amore che innamora il “cuore”, la materia nucleare che compone la biosfera e i corpi umani. Il nuovo Canto segna un evento epocale, la fine dell’illusione e di ogni potere. è l'inizio della libertà. è utopia reale e concreta. La ricerca di Giuliana Conforto, un tempo docente di fisica, ha spaziato su varie discipline; ha incluso i risvolti sociali e umani di una “conoscenza” ufficiale che oggi si svela piena di inganni. La sua ricerca iniziale, l’astrofisica, si è evoluta in una concezione organica che lega infiniti universi e comprende anche e soprattutto l’osservatore, l’essere che, volendo, può dare realtà a tutti.Con la sua ricerca, l’autrice ha contribuito a svelare gli inganni alla base sia delle scienze che delle religioni. Ricca di quella filosofia delle filosofie che è stata già espressa da Giordano Bruno e da molti altri saggi e poeti della nostra storia, Giuliana Conforto è oggi approdata a configurare una nuova disciplina che pone al centro l’uomo e comprende il ruolo cruciale della coscienza. è la “Fisica Organica”, insieme logico e coerente di “nomi nuovi” che propongono un significato semplice ed umano delle attuali scoperte scientifiche. Giuliana Conforto propone un antico metodo di conoscenza, l’arte della memoria, che implica la cognizione diretta e consente di attivare le potenzialità latenti del proprio cervello. Grazie a quest’arte, propone una sintesi ed una serie di possibili soluzioni ai tanti misteri che affliggono la vecchia “conoscenza”.

www.giulianaconforto.it