venerdì 29 ottobre 2010

sono tutti amanti degli animali quelli che li mangiano


x VegLife

Museo delle Arti di Nocciano


VegLife



‎30/10 - 28/11
VegLife (Lavatoio di Castel di Sangro)
Artisti invitati:
EMANUELA BARBI, MANDRA CERRONE, CECILIA FALASCA, ILARIA LONGO, FRANCESCA MAFFEI, LUIGIA MAGGIORE, VIRGINIA PANICHI, SILVIA PENNESE, OTTAVIO PERPETUA, KATRINA RINDSBEG, MERI TANCREDI, LINO ALVIANI

La sintesi che costruisce l’immagine d’arte, se realizzata con uno spirito di autentica e sincera ri essione e discernimento tra il Sé e le cose, racconta il nostro rapporto con ciò che intorno a noi esiste ma può anche essere in grado di spingersi fino alla narrazione, alla chiarificazione della qualità del nostro rapporto con le cose stesse.
L’atto del “nutrirsi”, essendo fisiologicamente obbligato perché essenziale al vivere, è inevitabilmente anche un modo di costruire la relazione con l’esistente e con gli esseri viventi, ma contemporaneamente è anche un modo di comprendere quale sia il tipo di rapporto con noi stessi. Ciò di cui mi nutro infatti, diviene parte di me, esprime anche la modalità con cui io curo (o non curo) il mio vivere: nutrirsi infatti è scegliere di vivere e scegliere come nutrirsi è conseguentemente, scegliere come vivere.
Come mi nutro diviene, in de nitiva, il modo di dire a me stesso come intendo vivere nel rapporto con le cose viventi e nel rapporto con l’esistente.
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A. Zimarino

venerdì 1 ottobre 2010

The Unbroken beat of Soul – L’ininterrotto battito dell’Anima


The Unbroken beat of Soul – L’ininterrotto battito dell’Anima


Unbroken beat of soul
Ininterrotto battito d’anima
A cura di Antonio Zimarino


Video arte contemporanea internazionale
per il Terzo festival mediterraneo della laicità
15 – 24 ottobre - Ex Aurum Pescara


Barbara Agreste
Khosro Khorsavi/Farid Jafari
Emanuela Barbi/Gianluca Stuard
Tarin Gartner
Mandra Cerrone
Liuba
Paolo Dell’Elce
Gino Sabatini Odoardi
Franco Fiorillo

Opening 15 ottobre ore 18.30

Presentazione rassegna video e presentazione del programma del Convegno

La mostra è organizzata in occasione del Terzo Festival Mediterraneo della Laicità
“Laicità e spiritualità”
Ex Aurum – Pescara 23-24 Ottobre 2010
http://www.itinerarilaici.it/

Tema della mostra
Se è dato un “punto” fisico essenziale (il battito del cuore) che permette inconsapevolmente l’esistenza biologica, è pensabile trovare un luogo analogo, che permetta l’esistenza come persone e identità, come coscienza e costruzione consapevole della nostra relazione con il mondo e con gli altri?

I video proposti aiutano a fermarci su un altro luogo, dove Arte, (termine che ha in se una infinita famiglia di affermazioni e negazioni, grandezze e piccinerie ecc.) scava al fulcro del problema antropologico, un attimo prima che essa venga trasformata dall’elaborazione culturale in “comunicazione”, “mercato”, “celebrazione”, “retorica”, “racconto”, “stile” ecc.
Sono opere che aprono domande e prospettive e non danno soluzioni: ci lasciano enigmaticamente a ricostruire possibili interpretazioni. Ci lasciano credo, alla radice profonda della “laicità”, quando ancora amore, desiderio di felicità, orrore della violenza, reciprocità, società, umanità, non diventano esplicitamente politica, etica, sociologia, religione, ideologia, non si identificano cioè in astrazioni culturali, linguaggi, algoritmi interpretativi, processi analitici, ma restano valori condivisi di humanitas.

Since it is granted an essential body centre (the heartbeat) which allows an unconscious, unintentional biological life, can we think of a similar place allowing the existence as human being, as ‘persona’ and identity, as awareness and conscious relationship with the outer world and the others?

The videos suggested lead us towards a different place, where Art goes deep down and into the core of the anthropological question just before becoming ‘communication’, ‘celebration’, ‘marketing’, ‘rhetorical power’, ‘narration’, ‘style’ and so on.
Our choice has fallen upon videos which ask questions, open perspectives but offer no solutions: they leave us alone to rebuild possible interpretations. They take us to the root of ‘laity’, when love, the need for happiness, dread of violence, reciprocity, society, community, neither openly turn into politics, ethics, sociology, religion, ideology, nor coincide with cultural abstractions, languages, analytical processes but remain ‘humanitas’ shared values instead.