venerdì 18 novembre 2022

STIGMATE dal disagio esistenziale alla società della bellezza - video


 

STIGMATE dal disagio esistenziale alla società della bellezza

 



STIGMATE dal disagio esistenziale alla società della bellezz

è il progetto del Centro di Salute Mentale di Chieti che unisce la terapia artistica alla consapevolezza sociale

Si è inaugurato a luglio presso il Centro di Salute Mentale di Chieti il progetto STIGMATE. Dal disagio esistenziale alla società della bellezza di Marco Alessandrini, psichiatra, psicoanalista e Direttore del C.S.M. di Chieti e Mandra Stella Cerrone, artista e performer abruzzese. Il progetto, a cura di Sibilla Panerai, professoressa di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università G. d’Annunzio di Pescara, riflette sul desiderio di cura, interazione e benessere sociale, amplificatosi con la pandemia ed è rivolto agli ospiti e ai familiari degli utenti in cura presso il C.S.M. di Chieti. 
Attraverso un approccio sperimentale tra tecniche di sostegno terapeutico e metodologie dell’arte contemporanea, STIGMATE intende portare alla luce una serie di vissuti spesso inascoltati e invisibili, solitamente relegati nello stigma del disturbo psichiatrico. 


Un’artista con una formazione in metagenealogia e psicomagia e uno psichiatra appassionato di arte e di terapie artistiche, da sempre impegnato nella ricerca di una dimensione umana della terapia, si affiancano un giorno alla settimana per cinque mesi, con un approccio multidisciplinare che unisce fotografia, video e performance a tecniche mirate di approccio mentale. 

Spiega Sibilla Panerai: “STIGMATE si propone come forma esperienziale intensa e nuova al vissuto di persone solitamente marginalizzate e stereotipate, ma anche come presa di coscienza sul rapporto che intercorre tra benessere collettivo e personale. Il progetto apre un dibattito sull’autenticità del potenziale umano, sull’importanza della terapia artistica e sulla comprensione della necessità di strutture adeguate alla cura psicologica”. Per Marco Alessandrini: “Proporre un progetto del genere in un servizio pubblico è una grande sfida. Nulla infatti è maggiormente trascurato, in ciò che viene offerto a pazienti, a familiari, a operatori, dell’esperienza della creatività e della bellezza: del valore curativo sprigionato dall’estetica, in grado di mobilitare in direzione positiva la spinta alla risoluzione di un disagio. Questa terapia artistica inaugura una nuova forma di “medicina visiva”, perché alla sua radice è lo sguardo, che unisce gesti, corpo e psiche in un’avventura di metamorfosi e cura”.

Gli esiti degli incontri, iniziati il 6 luglio, sono resi pubblici attraverso i social e verranno presentati nei convegni scientifici e in esposizioni e performance finali. 
Nei primi incontri Mandra Cerrone ha invitato le persone del gruppo a camminare intorno ad un tavolo ricoperto di fotografie da lei stessa selezionate, le più disparate, dagli animali alle espressioni del viso fino ai gesti quotidiani. Ogni paziente ha scelto tre fotografie a piacere, da cui sono nati ricordi, emozioni, riflessioni in forma aperta, che Marco Alessandrini ha ricollegato alla diagnosi e alla terapia di ognuno, dando loro una direzione. Sono affiorate timidamente parole cariche di significati, desideri inespressi di vita e di amore, dubbi sulla percezione consueta delle cose: “La zebra è nera e bianca o bianca e nera? – ha domandato un paziente di fronte all’immagine di una zebra in gabbia- Vedo la varietà dell’essere che rimane confinato in un recinto”. In altri incontri Cerrone ha invitato a tracciare i confini del corpo di ognuno, a dare un colore e un nome alle parti dolenti e alle emozioni ivi rinchiuse, mettendo a loro disposizione colori, simboli, collage e scritte. “Ciò che sempre parla in silenzio è il corpo – riporta Cerrone, citando Alighiero Boetti –  ma mi rendo conto quanto sia complicato per loro l’atto creativo, che è la più radicale forma di disobbedienza”. 

Alcuni disegni esprimono chiaramente meglio delle parole, come quello di un paziente che ha usato colori diversi per la parte destra e sinistra del corpo, diversa per le braccia e le gambe: “Sento tangibile la loro fame di ascolto e di bellezza. Vivo un’ora e mezza di controllata emozione in cui percepisco un’enorme potenziale”, racconta l’artista. 

Per offrire una speranza di vita anche alle parti più nascoste e inascoltate di sé, occorre metterle in condizione di esprimersi”, dice a proposito Marco Alessandrini, citando lo psicoanalista Antonio Di Benedetto. “Ciò che STIGMATE intende fare è dar voce a quell’‘artista interno’, secondo le parole di Marion Milner, la parte creativa di ognuno che dà sviluppo e vita, fin dall’infanzia, al Sé. Perché ‘E’ solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il Sé’, afferma Donald Winnicott. E’ questo un processo che, ostacolato dallo stigma e dai sintomi, richiede oggi, in un’epoca di incertezze individuali e collettive e di disuguaglianze ed emarginazioni sociali, azioni importanti di terapia. Fare arte diventa perciò in questo progetto sia ‘fare’ sé stessi, ovvero far emergere un nuovo Sé in persone dal mondo interno frammentato, sia sovvertire ruoli, etichette diagnostiche, paure. La scoperta della possibile natura ed origine dei propri conflitti non può infatti essere disgiunta, al di là e a lato di ogni lettura interpretativa, dall’aprire costantemente spazi, seguendo la lezione di Thomas Ogden, all’‘esperienza di sentirsi vivi’”. 

STIGMAte dal disagio esistenziale alla società della bellezza

  Il Centro di Salute Mentale di Chieti presenta il progetto STIGMATE. Dal disagio esistenziale alla società della bellezza di Marco Alessandrini, psichiatra, psicoanalista e Direttore del C.S.M. di Chieti e Mandra Stella Cerrone, artista, con la curatela di Sibilla Panerai, professoressa di Storia dell’Arte Contemporanea – Università G. d’Annunzio Pescara


STIGMATE riflette sul desiderio di cura, interazione e benessere sociale, amplificatosi con la pandemia, a partire da una situazione di emergenza e bisogno come quella che vivono familiari, ospiti e utenti del C.S.M. di Chieti. L’approccio nasce in forma sperimentale dall’interazione tra tecniche di sostegno terapeutico e metodologie dell’arte contemporanea, con l’intento di portare alla luce una serie di vissuti spesso inascoltati e invisibili, perché relegati alla sfera dello stigma del disturbo psicologico. Un’artista con una formazione in metagenealogia e psicomagia e uno psichiatra appassionato di arte e di terapie artistiche lavorano insieme, un giorno alla settimana per cinque mesi, con i pazienti e i familiari del C.S.M. di Chieti, per dimostrare che una problematica può trasformarsi in una risorsa e che un approccio multidisciplinare può disvelare, di contro le barriere sociali, un’espressione autentica e libera dalle etichette. Lo stigma diviene così la stella da cui si irradia un’autocoscienza nuova, che Mandra Stella Cerrone indaga e rivela per mezzo di fotografia, video e performance, sotto la direzione esperta delle tecniche di approccio mentale di Marco Alessandrini, da sempre impegnato nella ricerca di una dimensione umana della terapia. STIGMATE diviene così per i pazienti una forma esperienziale intensa e nuova al proprio vissuto e una presa di coscienza sociale che ambisce a ritrovare, nell’incontro tra benessere collettivo e personale, l’intrinseca bellezza del potenziale umano, la necessità di strutture adeguate alla cura e il superamento dello stigma legato al concetto di salute mentale. Di volta in volta potrete leggere su questa pagina quanto accaduto in ogni incontro; gli esiti del progetto verranno resi pubblici attraverso interventi in convegni scientifici e in una serie di esposizioni e performance finali





giovedì 8 aprile 2021

Di Stanze, la cura dell'arte - programma


 Scrivere sulla creatività 

in un periodo che è dominato dalla ‘crisi’ 

significa sostenere 

che in un periodo di gravi difficoltà

 essere creativi non è una possibilità, 

ma una necessità

Giorgio Cavallari,

psicanalista

Presentazione 

Un laboratorio esperienziale a numero chiuso.

Tre stanze visionarie

Psyche-rêver-ie con Marilena Pisciella

Corpo-performance con Mandra Stella Cerrone

Occhi-fotografia con Carlo Pettinelli

Per fare r-esistenza nei tempi bui della pandemia, per ritessere i propri sogni, identità e relazioni. 

Per elaborare il perturbante sospeso tra emozioni, corpo, comunità e cosmo.

Per ri-contattare i propri processi creativi e di cura fuori dai luoghi e canoni della clinica formale.

Di Stanze è la preziosa eredità di un fertile laboratorio online condotto da Marilena Pisciella durante il primo lockdown da covid 19 ed esperito in un gruppo di 19 partecipanti e vincitore della Call for paper 2020 lanciata da Net.Fo per Ne.Mo, un magazine che ha come obiettivo di  raccogliere  e  promuovere esperienze e progettualità  incentrate sull’utilizzo della fotografia in ambito clinico, sociale e come strumento di ricerca personale.


Destinatari 

Il percorso è aperto a chiunque desideri avvicinarsi e sperimentarsi in un processo di cura di sé e del mondo attraverso il medium dell’arte contemporanea, che in questo caso mescolerà tre diversi linguaggi: psicanalisi, performance e fotografia introspettiva.

(Non sono richieste attrezzature o competenze tecniche particolari).


Le Stanze online

Durante gli 8 incontri Marilena Pisciella, Mandra Stella Cerrone e Carlo Pettinelli animeranno, ciascuno col proprio bagaglio, le visioni nelle tre diverse stanze; i partecipanti a piccoli gruppi le attraverseranno a giro per farne esperienza introspettiva. L’avvio e l’inizio di ogni incontro saranno invece la soglia comune del gruppo allargato, ove ritrovarsi e sostare per incubare le visioni trattate.


Le Stanze offline

Ubicate su una piattaforma dedicata esclusivamente al gruppo - una stanza per ciascun partecipante – esse saranno lo spazio ulteriore in cui ognuno, offline, tra un incontro e l’altro, secondo il proprio ritmo, depositerà le proprie produzioni, vissuti o dubbi, ma anche riceverà i feedback degli altri componenti il gruppo.

Le narrazioni visive e scritte, collocate nelle Stanze personali, andranno via via a costituire il magma da cui estrarre l’opera finale del processo Di Stanze, ovvero un diario visionario.

Psyche: questo è lo spazio-tempo in cui daremo parola al linguaggio onirico, o reverie che sia, per poi tradurlo in un percorso di fotografie/immagini autoritratto (che non vuol dire solo volto). 

I sogni nel loro linguaggio apparentemente bizzarro, pian piano si accorderanno e si contamineranno anche tra loro, saltando dall’inconscio personale a quello collettivo per andare a costituire un’unica partitura. Tale processo fluido e creativo, permetterà a chiunque di prendere a sognare ed immaginare. Pian piano ci faranno visita simboli ed archetipi attraverso i quali leggere i temi identitari, le emozioni, il corpo, i legami, i conflitti: queste trame verranno poi ritessute e ampliate per costruire narrazioni visive attingendo al metodo The Self-Portrait Experience.  


Corpo: la performance art ha un carattere libero e non convenzionale, sfugge alle definizioni, è una pratica artistica che usa il corpo come uno spazio rituale da indagare attraverso azioni che spesso coinvolgono il pubblico dal vivo con particolare intensità emotiva. “L'arte è uno stato d'incontro” dice Nicolas Bourriaud. La scommessa qui sarà di coinvolgere ugualmente i partecipanti che saranno solo apparentemente distanti. 

Nella Stanza faremo esperienza di performance ed ogni azione psicofisica volgerà a liberarci da restrizioni sociali, familiari o personali; mirerà a risvegliare le coscienze e le sensibilità aprendo nuovi spazi di relazione. Un prezioso strumento di concentrazione su di sé, sulla propria creatività ed immaginazione.


Occhi: in questa stanza sarà il medium fotografico a dare un volto alle immaginazioni. Sarete condotti nel percorso creativo di produzione del materiale fotografico, attraverso stimoli visuali, esercizi guidati, elaborazione e selezione del materiale prodotto, per prendere coscienza del proprio mondo interno, attraverso una libera espressione di sé. 

La relazione sarà l’oggetto principe di questo viaggio: relazione con l’altro, con il nostro spazio privato, con lo spazio pubblico, con la nostra comunità, fino al pianeta. Ogni immagine che scattiamo è frutto della nostra visione, ma se la sappiamo riconoscere, ogni nostra fotografia parla di noi come un vero e proprio autoritratto: con la giusta guida ognuno giungerà ad individuare le proprie “autoimmagini”.


Bio 

Marilena Pisciella, psicologa psicoterapeuta ad orientamento psicanalitico, facilitatrice The Self-Portrait Experience (SPEX), esperta in PhotoTherapy Thecniques; oltre alla parte clinica ho collaborato con Istituzioni pubbliche e private per circa 30 anni in attività di formazione e seminari tematici. Conduco  workshop di Fotografia introspettiva e trasformativa. Nel 2017 vivo un ribaltamento per una diagnosi di cancro, due trapianti e lunghi isolamenti: bosco e fotografia diventano la mia principale cura, nasce il mio progetto artistico visivo autobiografico Inguardabile. Attualmente sto realizzando con Cristina Nunez e Prospekt Photographers il progetto  Essere Fenice: l’arte come autobiografia in ambito medico e oncologico.

http://www.percorsidellapsiche.org


Mandra Stella Cerrone, visual artist, performer, Mystic Driver.

L’arte per me è la possibilità di condividere potenti strumenti immaginativi che sfruttano tutti i linguaggi della creatività. Le mie performance sono atti poetici di impegno sociale e spirituale e di intervento. Nel mio studio, a Francavilla al Mare, conduco workshop che integrano performance, fotografia, grafica, metagenealogia, psicomagia. Altre volte ospito incontri, lezioni, talk. Altre volte ancora, rimango a guardare il mare. 

http://www.mandracerrone.com/

https://issuu.com/mandracerrone

https://vimeo.com/search?q=mandra%20cerrone

http://mandracerrone.blogspot.com/


Carlo Pettinelli, fotografo, formatore/counselor, mediatore di laboratori di auto-osservazione e autoritratto. Nel corso degli anni ho declinato la fotografia nei suoi molteplici linguaggi: ho collaborato con redazioni, case editrici, agenzie fotografiche e aziende per la loro comunicazione; ho portato avanti collaborazioni con spazi e gallerie d’arte, realizzando negli anni diversi eventi espositivi. Dal 2005 ho iniziato un’attività di formazione e insegnamento della fotografia, ad orientamento tecnico, architettonico, artistico ed oggi insegno per l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ho conseguito il diploma biennale di counselor presso la Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica di Firenze, specializzandomi nell’utilizzo della fotografia terapeutica con il Network Italiano di Fototerapia, Fotografia Terapeutica, Fotografia Sociale.

www.carlopettinelli.it

https://cplink.wixsite.com/carlopettinelli/about

https://www.facebook.com/www.carlopettinelli.it/ 

https://www.linkedin.com/in/carlo-pettinelli-7038503b/ 

https://www.instagram.com/carlo.pettinelli/


8 Incontri settimanali

di lunedì, ore 18.30-20.30

3, 10, 17, 24, 31 maggio

7, 14, 21 giugno

A finire mostra online a partecipazione facoltativa

Attestato di partecipazione

info e iscrizioni mysticdriverartlab@gmail.com

call 347.8183914


Quota di iscrizione: € 240,00

Per iscrizioni in coppia solo €420 entro domenica 18 aprile

Numero chiuso di partecipanti: min 9 max 12 


lunedì 1 marzo 2021

Di Stanze, la cura dell'arte - diari visionari

“Pagine di diari visionari” di Carlo Pettinelli
Le immagini fotografiche vivono di prospettive, linee di fuga, direzioni. Possono essere una preziosa mappa oltre le nostre aspettative, indicarci una direzione esterna, nel mondo, ma soprattutto interna, verso il nostro Sé. Percorrendo questa strada una immagine di uomo o fantoccio, di fiore o sesso, può cambiare la percezione, ma attiva energie della stessa natura. Al termine del viaggio arriviamo al nostro volto, l'ente geometrico che riproduce in ogni scala il nostro mondo.
ph Carlo Pettinelli



Dal diario visionario di Mandra in tempi di pandemia. La trasformazione da materia scura, paura, blocchi, dolore a materia preziosa, coscienza, creatività, presenza.
Atemporalità del presente
Apertura a impulsi futuri a cui dare forma.
Il mito delle origini e l’assenza, la sua scomparsa.
trattenere nella memoria ricordi e immagini per pudore.
Comprensione razionale e immaginazione creativa.
Esteriorizzare le immagini interiori, permettere loro di parlarci, come fanno i sogni.
Ph Mandra Stella Cerrone




Dal diario visionario di Marilena in tempo di pandemia Claustrofobie, buio, buchi, finestre che annaspano, fiammelle torve, nature plumbee.
Corpi, mani, orizzonti, forse tramonti. Dov’è finito il mondo?
Scissi e spezzati, pian piano desideranti e tremuli, esco dal cono delle ombre, dagli incubi.
E fuori dalla mia palpebra si fa luce e la danza
nel nuovo ritmo
cresce fiori e nostalgie bambine.
testo e photo Marilena Pisciella




mercoledì 24 febbraio 2021

DI STANZE, la cura dell'arte


                                                                                                                                             Scrivere sulla creatività 

in un periodo che è dominato dalla ‘crisi’ 

significa sostenere 

che in un periodo di gravi difficoltà

 essere creativi non è una possibilità, 

ma una necessità

Giorgio Cavallari,

psicanalista

Presentazione 

Un laboratorio esperienziale a numero chiuso.

Tre stanze visionarie

Psyche-rêver-ie con Marilena Pisciella

Corpo-performance con Mandra Stella Cerrone

Occhi-fotografia con Carlo Pettinelli

Per fare r-esistenza nei tempi bui della pandemia, per ritessere i propri sogni, identità e relazioni. 

Per elaborare il perturbante sospeso tra emozioni, corpo, comunità e cosmo.

Per ri-contattare i propri processi creativi e di cura fuori dai luoghi e canoni della clinica formale.

Di Stanze è la preziosa eredità di un fertile laboratorio online condotto da Marilena Pisciella durante il primo lockdown da covid 19 ed esperito in un gruppo di 19 partecipanti e vincitore della Call for paper 2020 lanciata da Net.Fo per Ne.Mo, un magazine che ha come obiettivo di  raccogliere  e  promuovere esperienze e progettualità  incentrate sull’utilizzo della fotografia in ambito clinico, sociale e come strumento di ricerca personale.


Destinatari 

Il percorso è aperto a chiunque desideri avvicinarsi e sperimentarsi in un processo di cura di sé e del mondo attraverso il medium dell’arte contemporanea, che in questo caso mescolerà tre diversi linguaggi: psicanalisi, performance e fotografia introspettiva.

(Non sono richieste attrezzature o competenze tecniche particolari).


Le Stanze online

Durante gli 8 incontri Marilena Pisciella, Mandra Stella Cerrone e Carlo Pettinelli animeranno, ciascuno col proprio bagaglio, le visioni nelle tre diverse stanze; i partecipanti a piccoli gruppi le attraverseranno a giro per farne esperienza introspettiva. L’avvio e l’inizio di ogni incontro saranno invece la soglia comune del gruppo allargato, ove ritrovarsi e sostare per incubare le visioni trattate.


Le Stanze offline

Ubicate su una piattaforma dedicata esclusivamente al gruppo - una stanza per ciascun partecipante – esse saranno lo spazio ulteriore in cui ognuno, offline, tra un incontro e l’altro, secondo il proprio ritmo, depositerà le proprie produzioni, vissuti o dubbi, ma anche riceverà i feedback degli altri componenti il gruppo.

Le narrazioni visive e scritte, collocate nelle Stanze personali, andranno via via a costituire il magma da cui estrarre l’opera finale del processo Di Stanze, ovvero un diario visionario.

Psyche: questo è lo spazio-tempo in cui daremo parola al linguaggio onirico, o reverie che sia, per poi tradurlo in un percorso di fotografie/immagini autoritratto (che non vuol dire solo volto). 

I sogni nel loro linguaggio apparentemente bizzarro, pian piano si accorderanno e si contamineranno anche tra loro, saltando dall’inconscio personale a quello collettivo per andare a costituire un’unica partitura. Tale processo fluido e creativo, permetterà a chiunque di prendere a sognare ed immaginare. Pian piano ci faranno visita simboli ed archetipi attraverso i quali leggere i temi identitari, le emozioni, il corpo, i legami, i conflitti: queste trame verranno poi ritessute e ampliate per costruire narrazioni visive attingendo al metodo The Self-Portrait Experience.  


Corpo: la performance art ha un carattere libero e non convenzionale, sfugge alle definizioni, è una pratica artistica che usa il corpo come uno spazio rituale da indagare attraverso azioni che spesso coinvolgono il pubblico dal vivo con particolare intensità emotiva. “L'arte è uno stato d'incontro” dice Nicolas Bourriaud. La scommessa qui sarà di coinvolgere ugualmente i partecipanti che saranno solo apparentemente distanti. 

Nella Stanza faremo esperienza di performance ed ogni azione psicofisica volgerà a liberarci da restrizioni sociali, familiari o personali; mirerà a risvegliare le coscienze e le sensibilità aprendo nuovi spazi di relazione. Un prezioso strumento di concentrazione su di sé, sulla propria creatività ed immaginazione.


Occhi: in questa stanza sarà il medium fotografico a dare un volto alle immaginazioni. Sarete condotti nel percorso creativo di produzione del materiale fotografico, attraverso stimoli visuali, esercizi guidati, elaborazione e selezione del materiale prodotto, per prendere coscienza del proprio mondo interno, attraverso una libera espressione di sé. 

La relazione sarà l’oggetto principe di questo viaggio: relazione con l’altro, con il nostro spazio privato, con lo spazio pubblico, con la nostra comunità, fino al pianeta. Ogni immagine che scattiamo è frutto della nostra visione, ma se la sappiamo riconoscere, ogni nostra fotografia parla di noi come un vero e proprio autoritratto: con la giusta guida ognuno giungerà ad individuare le proprie “autoimmagini”.


Bio 

Marilena Pisciella, psicologa psicoterapeuta ad orientamento psicanalitico, facilitatrice The Self-Portrait Experience (SPEX), esperta in PhotoTherapy Thecniques; oltre alla parte clinica ho collaborato con Istituzioni pubbliche e private per circa 30 anni in attività di formazione e seminari tematici. Conduco  workshop di Fotografia introspettiva e trasformativa. Nel 2017 vivo un ribaltamento per una diagnosi di cancro, due trapianti e lunghi isolamenti: bosco e fotografia diventano la mia principale cura, nasce il mio progetto artistico visivo autobiografico Inguardabile. Attualmente sto realizzando con Cristina Nunez e Prospekt Photographers il progetto  Essere Fenice: l’arte come autobiografia in ambito medico e oncologico.

http://www.percorsidellapsiche.org


Mandra Stella Cerrone, visual artist, performer, Mystic Driver.

L’arte per me è la possibilità di condividere potenti strumenti immaginativi che sfruttano tutti i linguaggi della creatività. Le mie performance sono atti poetici di impegno sociale e spirituale e di intervento. Nel mio studio, a Francavilla al Mare, conduco workshop che integrano performance, fotografia, grafica, metagenealogia, psicomagia. Altre volte ospito incontri, lezioni, talk. Altre volte ancora, rimango a guardare il mare. 

http://www.mandracerrone.com/

https://issuu.com/mandracerrone

https://vimeo.com/search?q=mandra%20cerrone

http://mandracerrone.blogspot.com/


Carlo Pettinelli, fotografo, formatore/counselor, mediatore di laboratori di auto-osservazione e autoritratto. Nel corso degli anni ho declinato la fotografia nei suoi molteplici linguaggi: ho collaborato con redazioni, case editrici, agenzie fotografiche e aziende per la loro comunicazione; ho portato avanti collaborazioni con spazi e gallerie d’arte, realizzando negli anni diversi eventi espositivi. Dal 2005 ho iniziato un’attività di formazione e insegnamento della fotografia, ad orientamento tecnico, architettonico, artistico ed oggi insegno per l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ho conseguito il diploma biennale di counselor presso la Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica di Firenze, specializzandomi nell’utilizzo della fotografia terapeutica con il Network Italiano di Fototerapia, Fotografia Terapeutica, Fotografia Sociale.

www.carlopettinelli.it

https://cplink.wixsite.com/carlopettinelli/about

https://www.facebook.com/www.carlopettinelli.it/ 

https://www.linkedin.com/in/carlo-pettinelli-7038503b/ 

https://www.instagram.com/carlo.pettinelli/


8 Incontri settimanali

di lunedì, ore 18.30-20.30

3, 10, 17, 24, 31 maggio

7, 14, 21 giugno

A finire mostra online a partecipazione facoltativa

Attestato di partecipazione

info e iscrizioni mysticdriverartlab@gmail.com

call 347.8183914


Quota di iscrizione: € 290,00 euro, Early Bird € 240,00 per iscrizioni entro domenica 18 aprile

Per iscrizioni in coppia solo €420 entro domenica 18 aprile

Numero chiuso di partecipanti: min 9 max 12 






martedì 9 febbraio 2021

ART line / video-chat con l’artista




 ART line│video-chat con l’artista
a cura di Ivan D'Alberto
È un luogo d’incontro virtuale che offre alle persone la possibilità di vivere un momento privato con un autore.
Un dating online in cui l’artista e il suo interlocutore possono scambiarsi “confidenze”, parlare di arte ed esprimere punti di vista e opinioni su argomenti riguardanti la cultura visiva.
Per il fruitore significa vivere un momento unico con una persona che stima professionalmente ma che non ha mai avuto modo di incontrare.
Il dating avrà la durata di 40 min. e si concluderà con uno screenshot, un disegno, la formulazione di un pensiero scritto che documenterà l’incontro.
Il documento, con data e firma dell’artista, sarà poi inviato all’interlocutore, potrà essere stampato e considerato a tutti gli effetti un’opera d’arte; sarà, infatti, accompagnato da un certificato di autenticità redatto dal Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art.
Ogni persona potrà prenotare il suo appuntamento inviando una mail a cappa.artecontemporanea@gmail.com indicando il nome dell’artista che vuole incontrare.
Successivamente CAPPA comunicherà una rosa di date e di orari per poter scegliere il momento più adatto per il dating online.
Il calendario degli appuntamenti si aprirà ufficialmente a partire dal 14 febbraio 2021.
Gli artisti che parteciperanno al progetto sono Giovanni Gaggia, Mona Lisa Tina, Mandra Stella Cerrone, Giovanna Lacedra, Francesca Lolli e Iginio De Luca.
Per info e costi scrivere a: cappa.artecontemporanea@gmail.com
Info:
www.cappaperformingart.com │ cappa.artecontemporanea@gmail.com
instagram@cappa.performanceart │ facebook@cappaperformingart │ youtube@Cappa Performing Art

domenica 10 gennaio 2021

CORPO.doc Open Call

 

OPEN CALL
CORPO.doc - Performance e Arti Visive

Il Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA) di Pescara lancia una open call per il coinvolgimento di giovani performer da invitare alla I° edizione di CORPO.doc - Performance e Arti Visive, rassegna che si terrà in Abruzzo nella primavera del 2021.

Potranno partecipare al bando:
  • artisti con un'età compresa tra i 25 e i 45 anni;
  • ogni artista dovrà proporre una performance che ha come tema woman’s body;
  • la proposta dovrà essere corredata da una scheda tecnica con informazioni sui materiali, strumenti e mezzi da utilizzare, voci di spesa, demo o bozzetti per offrire un'idea di massima della performance;
  • le candidature dovranno avvenire entro il 31 gennaio 2021 attraverso l'application form presente sul sito del Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art: www.cappaperformingart.com;
  • il modulo di partecipazione comprendente della scheda tecnica, demo o bozzetti riguardanti la performance, dovranno essere inviati entro il 31 gennaio 2021 al seguente indirizzo di posta elettronica: corpo.doc2021@gmail.com;
  • le proposte saranno valutate dai membri del direttivo del Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art e solo tre performance saranno selezionate per la I° edizione di CORPO.doc - Performance e Arti Visive.

Dopo dieci anni di attività CORPO - Festival delle arti performative diventa CORPO.doc - Performance e Arti Visive: un’apertura della rassegna abruzzese verso tutti i linguaggi visivi legati alla Performing Art
.doc oltre a voler simpaticamente rimandare all’acronimo “di origine controllata” indica le tre sezioni di cui si compone il progetto culturale ovvero documentorizzonti community.

Con document ci si riferisce a quell’approccio archivistico e bibliografico che caratterizza la rassegna impegnata nell'offrire al suo pubblico una ricostruzione attenta delle esperienze artistiche realizzate in passato nell’ambito della Performing Art. Ricostruzioni che saranno arricchite da letture critiche attraverso il coinvolgimento di esperti del settore.

Con orizzonti ci si riferisce, invece, all’attenzione che la rassegna ha deciso di porre nei confronti delle forme più sperimentali in ambito performativo con lo scopo di scoprire nuovi talenti.
Infine, l'ultima sezione, community, si riferisce a quella necessità, attraverso la rassegna CORPO.doc - Performance e Arti Visive, di dar vita a comunità di lavoro con il coinvolgimento di istituzioni pubbliche e private.
La prima edizione CORPO.doc - Performance e Arti Visive avrà come tema woman’s body un focus dedicato al CORPO delle donne.

CAPPApress.



Info:
www.cappaperformingart.com
cappa.artecontemporanea@gmail.com
instagram@cappa.performanceart
facebook@cappaperformingart
youtube@Cappa Performing Art 

mercoledì 20 maggio 2020

CORPO X edizione


CORPO il festival dedicato alla performance e live art, a cura di Ivan D’Alberto e Sibilla Panerai, con l’organizzazione di CAPPA - Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art di Pescara e il patrocinio della Fondazione Pescarabruzzo, compie dieci anni e si terrà online.
Dal 29 al 31 maggio sul sito www.cappaperformingart.com saranno visibili per la prima volta una selezione di video-performance realizzate dal 2011 ad oggi da Marco Casolino, Mandra Cerrone, Francesca Fini, Nicola Fornoni, Kyrahm e Julius Kaiser, Giovanna Lacedra, Francesca Lolli, Ruben Montini e Noema Pasquali.
Il Festival, da sempre legato alla promozione dei linguaggi performativi e sensibile alla ricerca dei giovani performer, propone inoltre tre performance online, seguite da live talk con gli artisti.
Venerdì 29 maggio alle ore 19 Andrea Matarazzo presenta la performance 6.9, che unisce segno e gesto per ricostruire il movimento devastante di quei novanta tragici secondi di terremoto che distrussero l’Irpinia il 23 novembre 1980.
Sabato 30 maggio alle ore 19 Gianmaria Victor De Lisio presenta la performance To Seles - sales - (re)solved, una riflessione sul rapporto tra il trauma e le sue conseguenze fisiche ed emotive, in omaggio alla tennista Monica Seles, aggredita alle spalle durante una partita di torneo ad Amburgo.
Il festival si conclude domenica 31 maggio alle ore 21.30 con la performance di Franco Spina Il circo della mosca, dichiarazione di un non-sense esistenziale in cui l’artista, seduto a una tavola vuota, subirà una metamorfosi di kafkiana memoria, riflettendo sull’alienazione dell’uomo contemporaneo, isolato dagli altri e oppresso dalle imposizioni esterne.
Il festival ha come partner la galleria YAG/garage, il Florian - OIKOS Residenza per Artisti e il Liceo MIBE di Pescara.

Info:
www.cappaperformingart.com
cappa.artecontemporanea@gmail.com
Instagram@cappa.performanceart
Facebook@cappaperformingart
Youtube@Cappa Performing Art