SUL SENTIERO DELLE FONTANE … NEL FLUIRE DI ACQUE E DI MEMORIE
L’arrivo della primavera, dagli antichi Romani, era il giorno dedicato alla dea Annona, essendo “annus”, al contrario, festeggiato nel tempo invernale…Per gli antichi Greci era il momento del ritorno sulla terra di Persefone, dalla madre Demetra ansiosamente attesa dopo i sei mesi trascorsi dalla figlia con lo sposo che l’aveva rapita, il dio dell’Ade... E la natura rinasceva con lei, dai rigori dell’inverno…
Il sole nuovamente vinceva sulle tenebre…Storie di donne e di miti. Di buio e di sonno. Di vita e di luce.
Il perenne fluire dell’eterna alternanza rimanda all’altrettanto incessante scorrere dell’acqua, elemento fluido e vitale che, come Persefone, scaturisce dal buio sottosuolo per dilagare sul terreno, impregnare di sé ogni cellula animale o vegetale e scioglier minerali …
Persefone, e la vita che si risveglia. L’acqua , e la vita che diventa possibile.
Fino a 50 anni fa circa, quando le moderne vie dell’acqua non ancora ci portavano in casa l’elemento più strano e prezioso della Terra; quando ancora la lavatrice non era stata inventata, straordinario macchinario che libero’ le donne dalla schiavizzante fatica del bucato a mano… attorno alle fontane si attingeva acqua, si abbeveravano animali, si lavavano e stendevano panni ad asciugare…La fontana era l’agorà delle donne, il luogo pubblico della loro relazione sociale, nel contatto continuo con un “altrove” che il fluire dell’acqua e il suo sussurrìo continuamente suggerivano, aiutando ad immaginare presenze sacre e parole altre,messe lì a proteggere sorgenti e scaturigini…Ninfe, poi madonne o sante, e le nicchie dedicate…
Nessuna nuova agorà, da allora, è stata ancora reinventata e dalle donne vissuta…
E molte di quelle fontane che, attorno ai paesi, accoglievano anche i sudati viandanti, tuttora resistono come manufatti bellissimi, che non nascondono sorgenti, ma terminali di captazioni antiche e raffinatissime, preziosi scrigni di saperi dimenticati e di insegnamenti straordinariamente attuali, in tempi barbari di sprechi e insozzamenti di acque, di accaparramento e mercimonio, e di profonda rinata ignoranza …
Dobbiamo all’Ecoistituto Abruzzo se possiamo oggi ricominciare a studiare e recuperare alcune fonti della nostra terra , con la loro nascosta tecnologia arcaica…
MA E’ ANCHE SUCCESSO CHE A NOI, FIGLIE DI DONNE, RICONOSCENTI E GRATE
IL DESIDERIO E’ RINATO DI ONORARE E CURARE QUESTI LUOGHI E LE LORO ACQUE,
I LORO MITI E LE LORO MEMORIE, LA LORO BELLEZZA E LA LORO MANUTENZIONE
per disegnare nuovi sentieri urbani lungo luoghi di energia , piccole piazze al “femminile” che ridiano cittadinanza alla bellezza, al fluire pubblico delle acque, alle memorie, alle nostre storie…
Queste giornate sono inserite all’interno di un progetto, più ampio e generale, di studio, restauro conservativo, conservazione, che va curando l’Ecoistituto Abruzzo e che man mano acquisisce nuove attenzioni e adesioni, tra cui già Mila donnambiente, Marevivo, Italia Nostra, Essere-Ben essere ….Ci auguriamo che l’attenzione e l’impegno si allarghino, per i prossimi appuntamenti…
Per informazioni: mariella.sa@libero.it – ricci.edvige@alice.it - mnicolettastella@libero.it- helviama@libero.it-3387280720- 08527574
L’arrivo della primavera, dagli antichi Romani, era il giorno dedicato alla dea Annona, essendo “annus”, al contrario, festeggiato nel tempo invernale…Per gli antichi Greci era il momento del ritorno sulla terra di Persefone, dalla madre Demetra ansiosamente attesa dopo i sei mesi trascorsi dalla figlia con lo sposo che l’aveva rapita, il dio dell’Ade... E la natura rinasceva con lei, dai rigori dell’inverno…
Il sole nuovamente vinceva sulle tenebre…Storie di donne e di miti. Di buio e di sonno. Di vita e di luce.
Il perenne fluire dell’eterna alternanza rimanda all’altrettanto incessante scorrere dell’acqua, elemento fluido e vitale che, come Persefone, scaturisce dal buio sottosuolo per dilagare sul terreno, impregnare di sé ogni cellula animale o vegetale e scioglier minerali …
Persefone, e la vita che si risveglia. L’acqua , e la vita che diventa possibile.
Fino a 50 anni fa circa, quando le moderne vie dell’acqua non ancora ci portavano in casa l’elemento più strano e prezioso della Terra; quando ancora la lavatrice non era stata inventata, straordinario macchinario che libero’ le donne dalla schiavizzante fatica del bucato a mano… attorno alle fontane si attingeva acqua, si abbeveravano animali, si lavavano e stendevano panni ad asciugare…La fontana era l’agorà delle donne, il luogo pubblico della loro relazione sociale, nel contatto continuo con un “altrove” che il fluire dell’acqua e il suo sussurrìo continuamente suggerivano, aiutando ad immaginare presenze sacre e parole altre,messe lì a proteggere sorgenti e scaturigini…Ninfe, poi madonne o sante, e le nicchie dedicate…
Nessuna nuova agorà, da allora, è stata ancora reinventata e dalle donne vissuta…
E molte di quelle fontane che, attorno ai paesi, accoglievano anche i sudati viandanti, tuttora resistono come manufatti bellissimi, che non nascondono sorgenti, ma terminali di captazioni antiche e raffinatissime, preziosi scrigni di saperi dimenticati e di insegnamenti straordinariamente attuali, in tempi barbari di sprechi e insozzamenti di acque, di accaparramento e mercimonio, e di profonda rinata ignoranza …
Dobbiamo all’Ecoistituto Abruzzo se possiamo oggi ricominciare a studiare e recuperare alcune fonti della nostra terra , con la loro nascosta tecnologia arcaica…
MA E’ ANCHE SUCCESSO CHE A NOI, FIGLIE DI DONNE, RICONOSCENTI E GRATE
IL DESIDERIO E’ RINATO DI ONORARE E CURARE QUESTI LUOGHI E LE LORO ACQUE,
I LORO MITI E LE LORO MEMORIE, LA LORO BELLEZZA E LA LORO MANUTENZIONE
per disegnare nuovi sentieri urbani lungo luoghi di energia , piccole piazze al “femminile” che ridiano cittadinanza alla bellezza, al fluire pubblico delle acque, alle memorie, alle nostre storie…
Queste giornate sono inserite all’interno di un progetto, più ampio e generale, di studio, restauro conservativo, conservazione, che va curando l’Ecoistituto Abruzzo e che man mano acquisisce nuove attenzioni e adesioni, tra cui già Mila donnambiente, Marevivo, Italia Nostra, Essere-Ben essere ….Ci auguriamo che l’attenzione e l’impegno si allarghino, per i prossimi appuntamenti…
Per informazioni: mariella.sa@libero.it – ricci.edvige@alice.it - mnicolettastella@libero.it- helviama@libero.it-3387280720- 08527574
21 marzo – equinozio di primavera- saluto all’acqua
Anche quest’anno andremo a Fonte Barco, in quel di Spoltore, per onorare l’acqua,l ’acqua che è vita, l’acqua che è di tutti e che ha ripreso a sgorgare da questa splendida fontana quanat che ci è stata restituita. Andremo a gioire con Demetra per il ritorno della primavera che le restituisce Persefone, figlia ogni anno perduta e ritrovata.
Che la luminosità della Primavera, la forza speciale dell’Acqua, la gioia di Demetra e Persefone contaminino la nostra mente e il nostro cuore e diano tanta energia ai nostri passi, che da via Massera e poi da via Barco ci porteranno alla fonte, dove festeggeremo insieme, con un po’ di musica, un po’ di danze, un po’ di cibo e di bevande e tante candele e incensi…
Anche quest’anno andremo a Fonte Barco, in quel di Spoltore, per onorare l’acqua,l ’acqua che è vita, l’acqua che è di tutti e che ha ripreso a sgorgare da questa splendida fontana quanat che ci è stata restituita. Andremo a gioire con Demetra per il ritorno della primavera che le restituisce Persefone, figlia ogni anno perduta e ritrovata.
Che la luminosità della Primavera, la forza speciale dell’Acqua, la gioia di Demetra e Persefone contaminino la nostra mente e il nostro cuore e diano tanta energia ai nostri passi, che da via Massera e poi da via Barco ci porteranno alla fonte, dove festeggeremo insieme, con un po’ di musica, un po’ di danze, un po’ di cibo e di bevande e tante candele e incensi…
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