martedì 6 marzo 2007

Anselm Kiefer


Anselm Kiefer: I Sette Palazzi Celesti
Hangar Bicocca, Milano
Quella di Kiefer è una poetica sfacciatamente carica di rimandi simbolici, in linea del resto con tutta la sua ricerca fotografica, pittorica e scultorea, fatta di allusioni cabalistiche, di fremiti naturalistici dell'immaginario tedesco e wagneriano, di combinazioni alchemiche, di rimandi alle Sefiroth od alla storia tragica dell’olocausto e del Nazismo.
...La suggestiva scenografia delle architetture esposte nell'Hangar Bicocca, mette Kiefer alla pari con le grandi e potenti imprese tecniche, ingegneristiche e tecnologiche realizzate da Richard Serra (ricordate i labirinti spiralici esposti a Bilbao?), Fabrizio Plessi (su tutte Water Fire in Piazza San Marco a Venezia), Louise Bourgeois (Do Undo Redo nella Turbine Hall della Tate Modern di Londra, con le sue torri agibili e i suoi spaventosi ragni), Christo (gli impacchettamenti di interi edifici, isole e ponti). Alla pari per gigantismo, per coinvolgimento emotivo, per il senso di smisurata grandezza con cui l'artista in genere tenta di toccare il limite dell'umano o i confini dell'esperienza artistica stessa, l'opera di Kiefer mette in scena paure ed ansie millenarie che, se si pensa all'evento delle Torri Gemelle (due salite verso il cielo divenute trappole infernali), appartengono ad un lutto e ad un'ansia di urgente attualità.
...E' la zona del rischio, dell'incidente, della minaccia continua di una catastrofe, che I Sette Palazzi Celesti sembrano voler esorcizzare o annunciare. Una scenografia di silenzio tombale, avvolta nel nero, illuminata glacialmente come le quinte di uno spettacolo teatrale, senza che ancora né attori né musica l'abbiano attraversate

Nessun commento: