venerdì 28 novembre 2008

Maria Rita D'Orsogna

Gentile Dr. Chiodi,
mi chiamo Maria Rita D'Orsogna, ho 35 anni e sono unprofessore universitario in fisica qui a Los Angeles. Sono di origini abruzzesi e fra le altre cose, sono la nipote di Anna Maria Lanci, che e' candidata nelle liste del Popolo delle Liberta' per la regione, nella sede di Pescara. Anna Maria Lanci e' la sorella di mia madre. Probabilmente lei ha sentito parlare di me in relazione al centro oli di Ortona e all'impegno che mi sono presa, solo per amore della mia terra d'origine, di aiutare a sensibilizzare gli Abruzzesi sul fatto che le estrazioni e le lavorazioni petrolifere porteranno a delle fortissime conseguenze negative alla salute dell'uomo e della natura. Di professione faccio lo scienziato, mi ritengo una persona libera, e davvero, la prego di credermi se le dico che le conseguenze sulla salute umana saranno devastanti se il centro oli verra' costruito e se i progetti di trivellamento dell'Abruzzo andranno avanti. Il Mario Negri sud - istituto di ricerca di Santa Maria Imbaro - ha stimato che il centro oli di Ortona portera'all'emissione nell'atmosfera di una tonnellata e mezza ALGIORNO di sostanze tossiche, fra cui nitrati, di ossido di zolfo, polveri sottili, composti organici volatili, ed idrogeno solforato che si spanderanno su un raggio di circa 40 km, e dove vivono oltre centomila persone. Al momento la scienza non e' in grado di assicurare un totale e corretto smaltimento delle sostanze tossiche che verranno, come e' prassi, bruciate e immesse nell'atmosfera. A pieno regime ad Ortona ci saranno 14 canne fumarie di altezza fra i 20 e i 30 metri che emetteranno sostanze tossiche 24 ore su 24, 7 giorni la settimana. Alcune di queste sostanze sono fortemente cancerogene - come per esempio il benzene, il toluene e lo xylene. Un altra sostanza molto tossica e' l'idrogeno solforato, che alle alte dosi causa la morte immediata (ha una tossicita'paragonabile al cianuro) e che a dosi basse, ma continuate nel tempo porta a tutta una serie di malattie respiratorie, circolatorie e neurologiche fra cui asmi, edemi, emicranie e bronchiti croniche. L'idrogeno solforato, che e' accompagnato da una orribile puzza di uova marce, e' anche responsabile di aborti spontanei nelle donne, di sviluppo intellettivo rallentato nei bambini, e di tumori, in primo luogo al colon. Ho letto in dettagli tutti i progetti ENI al riguardo, sono una persona di scienza e veramente, sono scientificamente giunta alla conclusione che il centro oli ed i progetti scellerati di trivellare il 35% del nostro territorio, compresa la Majella, non porteranno nulla di buono. Il petrolio Abruzzese e' di qualita' scadente, poco in quantita'. Gli stessi rappresentanti dell'ENI, con cui ho dibattuto due volte a Pescara, hanno ammesso che al massimo ci saranno 25 posti di lavoro. Esistono varie *migliaia* di articoli di scienza dove vengono messe in evidenza legami molto forti fra attivta' petrolifere e cattiva salute delle popolazioni. Le invio qui un documento divulgativo in cui assieme ad un mio collega del dipartimento di Medicina di Los Angeles, fra le migliori del mondo, cerchiamo di spiegare i pericoli dell'idrogeno solforato. Qui a LosAngelesvive il maggior esperto mondiale di questa sostanza, il prof. Kaye Kilburn con lui ho parlato in varie occasioni e che ha sposato la nostra causa. Il mio messaggio e' molto semplice: il petrolio si estrae nei deserti, non dove vive la gente. Le due cose non sono compatibili. Le leggi italiane in materia non sono *assolutamente*adeguate a tutelare le popolazioni. Negli USA il limite dell'idrogeno solforato e' di 0.0006 ppm. In Italia lo stesso limite e' di cir ca 30ppm, centomila volte di piu'!! Il motivo per cui i limiti sono cosi bassi in America e' che l'idorgeno solforato fa male, ed e' risaputo. Per di piu' in America e' dal 1976 che non si costruiscono piu' raffinerie di petrolio perche' ritenute anacronistiche. I pericoli non sono solo nell'aria, ma anche nelle possibili infiltrazioni nelle falde idriche, nell'inquinamento della fauna marina e della vegetazione locale. Non meno pericoloso e' l'inquinamento del mare dovuto alle estrazioni petrolifere nel mare. E' provato che gli scarichi petroliferi nel mare inquinano i fondali marini, i pesci e, in fin dei conti noi. In particolar modo i pesci non espellono le sostanze tossiche e cosi fungono da concentrati di sostanze chimiche. In America il limite attuale delle trivelle nel mare e' di 160km dalla costa. A Vasto hanno messo le trivelle a 3 km da una riserva naturale. Non va bene. Abbiamo la responsabilita' tutti quanti, cittadini e politici di non lasciare ai nostri figli un ambiente malsano e di morte. Probabilmente lei avra' avuto modo di sentire parlare di Viggiano, un paese della Basilicata dove esiste esattamente lo stesso tipo di impianto che si vuole installare ad Ortona e dove la qualita' della vita a causa delle estrazioni petrolifere e' notevolmente peggiorata - i tumori scoppiano, la gente emigra, l'agricoltura e' scomparsa. Ed e' cosi in tutte le realta' italiane dove si lavora petrolio. Busalla, Taranto, Gela, Porto Marghera, Falconara, Manfredonia, Sarroch, Priolo, Augusta, Cremona, Mantova. Sono tutte citta' dove l'industria petrolifera ha solo peggiorato la qualita' della vita. A Gela un bambino su sei nasce deforme, a Taranto alle mamme viene consigliato di non allattare i propri figli perche' hanno troppe sostanza tossiche nel latte materno. Queste zone sono considerate "siti inquinati di interesse nazionale" e in piu per molte di esse il "ripristino ambientale e' impossibile". Delle dieci province piu' inquinate d'Italia, sette sono citta' petrolizzate. Tutto questo e' scritto in vari documenti ufficiali del governo italiano. In un certo senso in Abruzzo siamo fortunati perche'possiamo evitare tutto questo ed invece scegliere un tipo di progresso diverso: sarebbe di gran lunga piu intelligente, lungimirante e rispettoso verso le generazioni future investire sulle energie alternative, prime fra tutte il solare fotovoltaico ed il vento. Le tecnologie esistono ed in California lo stiamo gia facendo da molto tempo - fra l'altro questo ha creato circa un milione di nuovi posti dilavoro, come stimano alcuni economisti dell'Universita' di Berkeley, intervistati dal New York Times. Occorre essere coraggiosi e prendere posizioni forti. L'ENI sara' anche un colosso, ma noi abbiamo il dovere di difendere la nostra terra con vigore e non da persone remissive. Non possiamo accettare compromessi: l'ENI ha circa venti cause aperte sul solo suolo italiano per inquinamento, per danni ambientali e per tentata alluvione. Io spero davvero che se eletto, prima di ogni altra cosa lei abbia a cuore il benessere vero della regione, e che senta come prima responsabilita' quella di volere il bene della gente e non dei petrolieri. La societa' civile e' contro le trivelle in Abruzzo, e cosi' pure medici, scienziati e la chiesa cattolica, che, caso raro in Italia, e' scesa in campo a difendere il creato. Spero che anche lei voglia scegliere la via del progresso vero e non quello degli anni'60 fatta di fumi e veleni. Dal mio punto di vista, chi appoggia il centro oli e' o in malafede oppure non sufficientemente informato. Se deside ra maggiori informazioni saro' ben lieta di darle tutto il materiale che ho. Ho anche un blog sul tema petrolio che e'qui:http://www.dorsogna.blogspot.com/ con link a materiale di vario tipo. E' un blog abbastanza seguito, con circa 200 contatti al giorno. Pubblichero' isuoi commenti sul mio sito in modo che i lettori del blog possano avere delle idee chiare sulle sue posizioni in merito. Da ultimo ci tengo a precisare che non ho alcun interesse personale in questa faccenda, ne politico, ne economico. Semplicemente voglio lavorare con amore per il bene della mia terra, usando la mia professionalita' e tutta l'onesta'morale ed intellettuale di cui sono capace. Voglio che le generazioni nuove trovino un Abruzzo migliore di quello che e' stato dato a me.
Grazie

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