martedì 16 gennaio 2007

Le Farchie






Fara Filiorum Petri, Chieti
E’ tradizione che la festa delle farchie sia stata originata da un miracolo per intercessione di S.Antonio al tempo dell’invasione francese del 1799. All’epoca Fara era protetta da un fitto querceto (la selva) che si estendeva fino a coprire intera­mente la contrada Colli. Venendo da Bucchianico verso Guardiagrele i Francesi, comandati dal generale Coutard, volevano occupare Fara ma, l’apparizione di S.Antonio nelle vesti di un generale li fermò. Il Santo trasformò gli alberi della selva in un esercito di soldati di fuoco che fermarono l’avanzata degli invasori.

Il significato simbolico del fuoco
Data la molteplicità di funzioni pratiche dell’elemento-fuoco, non deve stupire la molteplicità delle sue funzioni simboliche. Qui ci limiteremo a riassumerne le principali.
In primo luogo, il fuoco è un elemento di distruzione, in grado di ridurre la materia in cenere e fumo. Per questa sua caratteristica, molte culture gli affidano la possibilità di distruggere il male, sia sotto forma di demone, sia inteso come malattia fisica. L’effetto della distruzione per mezzo del fuoco è la purificazione ed in molti riti purificatori esso compare come elemento da attraversare o da saltare.
Se il fuoco purifica, esso stesso è puro, non deve essere quindi toccato impropriamente o contaminato dall’uomo. Per capire questo aspetto, basti pensare al caso delle Vestali che, dovendo mantenere viva la fiamma sacra, avevano l’obbligo della castità.
Il calore del fuoco si contrappone al gelo della morte e, per molte culture, cremare i corpi dei morti implica una resurrezione od una rinascita degli stessi. Al calore ed alla luce del fuoco viene associato il sole, che rende possibile la vita ed il cui percorso nella volta celeste scandisce il succedersi del tempo. Al fuoco che simboleggia il sole vengono attribuite fecondità e fertilità.
Anche il colore del fuoco, cioè il rosso, diventa sinonimo e simbolo di potere e forza, mentre la fiamma, che rischiara le tenebre, è diventata spesso metafora dell’illuminazione intesa come conoscenza. Al fumo sono spesso associate pratiche di divinazione ed il suo andamento viene interpretato per prevedere il futuro sia del singolo sia della comunità.
Il rito dell'accenzione di fuochi aveva il significato di esorcismo contro l’inverno, che genera la morte arborea, e conteneva in sé la capacità di rigenerare la fertilità della terra. Segno di questa rigenerazione era appunto il fuoco, come “potenza vivificatrice”: il suo calore invitava la gente a stare insieme e mettere in fuga il gelo della solitudine. E tale potenza rigeneratrice si propagava alla comunità, agli animali e all’intero universo, come dimostra l’usanza di spargere le ceneri delle farchie nei campi, nei pollai, nell’acqua dell’abbeveratoio del bestiame.
Questi sono alcuni degli innumerevoli usi simbolici del fuoco che “incarna” contraddizioni e potenzialità di utilizzo che hanno affascinato, spaventato, aiutato l’uomo da sempre.

(Tratto da Ignazio Emanuele Buttitta, Il fuoco. Simbolismo e pratiche rituali, Sellerio, Palermo 2002).

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