A distanza di sette anni da Opera Panica, Alejandro Jodorowsky torna alla drammaturgia e alla regia teatrale con l’inedito Il sogno senza fine.
Lo spettacolo, prodotto da Il Mutamento Zona Castalia, sarà proposto in prima assoluta il 24 maggio 2007 al Teatro Gobetti di Torino, in apertura del progetto Pianeta Jodorowsky, a lui dedicato.
Il rapporto con il teatro è un punto fermo imprescindibile nel percorso del poliedrico artista che, pur esprimendosi in molti altri ambiti, non ha mai rinunciato a questa forma effimera ed immediata. In una recente intervista curata da Antonio Bertoli, collaboratore alla messa in scena, Jodorowsky afferma: “Ogni notte sogno di mettere in scena qualcosa… Quando un melo dà delle mele non ha nessuna idea di base che lo spinga a dare i suoi frutti…Per me l’arte non nasce dalle idee, soprattutto e in maniera particolare: si forma dentro di me autonomamente e poi va alla sua realizzazione.”
Con Il Sogno Senza Fine Jodorowsky torna alla forma teatrale come veicolo espressivo capace di dar corpo e sostanza ai temi a lui più cari: la sofferenza e l’amore, l’amore senza speranza e l’amore universale, come possibile trascendenza dell’amore egotico, verso la creazione dell’unità. Un teatro, il suo, che emerge dalle profondità dell’essere, che è lacerazione e sofferenza, bisogno incolmabile ed esplosione. Impermanente, come tutto ilteatro, ma eroicamente vitale e irriducibile.
Il sogno senza fine richiama ovviamente Strindberg: i personaggi sono molti e gli attori sono solo due, e i personaggi sono quasi tipizzazioni abitate sempre solo da due protagonisti - anch’essi personaggi - che li interpretano fino al punto di perdere la coscienza di se stessi, per poi ritrovarsi ancora e perdersi continuamente. Così il personaggio diventa un altro personaggio, e l’estrema finzione del teatro si fa realtà portando al massimo la finzione teatrale…
Certo è teatro, ma è anche teatro dentro il teatro, ed è soprattutto “teatro terapeutico” nel senso di quella che io chiamo “arte che cura”…
In questo teatro colui che cerca la verità si trova con un rospo in mano.Solo colui che cerca l’autenticità riesce a trovarci il diamante.
Alejandro Jodorowsky
Prima assoluta
Giovedì 24 maggio 2007, ore 20.45
Teatro Gobetti, via Rossini 8 - Torino
Repliche
Venerdì 25 e sabato 26 maggio 2007, ore 20.45
Teatro Gobetti, via Rossini 8 – Torino
IL SOGNO SENZA FINE
Drammaturgia e regia di
Alejandro Jodorowsky
Aiuto regia Antonio Bertoli
Con Brontis Jodorowsky ed Eliana Amato Cantone
Scenografie e costumi di Daniela Cavallo
Disegno luci Patrizio Serra
Direzione artistica Giordano Amato
Produzione Il Mutamento Zona Castalia - R. M. Storie di Altri Mondi
Attraverso innumerevoli incarnazioni, attraverso un caleidoscopio di personaggi maschili e femminili, il percorso dalla caduta verso il Ritorno, verso la creazione dell’Uno.
Dai sotterranei dell’anima, verso la guarigione e la luce, verso l’Unità.
I Fratelli Celesti si cercano attraverso le molteplici identificazioni alla vita di tutti i giorni, in un sogno che può avere fine solo alla fine di ogni dolore.
Lo spettacolo, prodotto da Il Mutamento Zona Castalia, sarà proposto in prima assoluta il 24 maggio 2007 al Teatro Gobetti di Torino, in apertura del progetto Pianeta Jodorowsky, a lui dedicato.
Il rapporto con il teatro è un punto fermo imprescindibile nel percorso del poliedrico artista che, pur esprimendosi in molti altri ambiti, non ha mai rinunciato a questa forma effimera ed immediata. In una recente intervista curata da Antonio Bertoli, collaboratore alla messa in scena, Jodorowsky afferma: “Ogni notte sogno di mettere in scena qualcosa… Quando un melo dà delle mele non ha nessuna idea di base che lo spinga a dare i suoi frutti…Per me l’arte non nasce dalle idee, soprattutto e in maniera particolare: si forma dentro di me autonomamente e poi va alla sua realizzazione.”
Con Il Sogno Senza Fine Jodorowsky torna alla forma teatrale come veicolo espressivo capace di dar corpo e sostanza ai temi a lui più cari: la sofferenza e l’amore, l’amore senza speranza e l’amore universale, come possibile trascendenza dell’amore egotico, verso la creazione dell’unità. Un teatro, il suo, che emerge dalle profondità dell’essere, che è lacerazione e sofferenza, bisogno incolmabile ed esplosione. Impermanente, come tutto ilteatro, ma eroicamente vitale e irriducibile.
Il sogno senza fine richiama ovviamente Strindberg: i personaggi sono molti e gli attori sono solo due, e i personaggi sono quasi tipizzazioni abitate sempre solo da due protagonisti - anch’essi personaggi - che li interpretano fino al punto di perdere la coscienza di se stessi, per poi ritrovarsi ancora e perdersi continuamente. Così il personaggio diventa un altro personaggio, e l’estrema finzione del teatro si fa realtà portando al massimo la finzione teatrale…
Certo è teatro, ma è anche teatro dentro il teatro, ed è soprattutto “teatro terapeutico” nel senso di quella che io chiamo “arte che cura”…
In questo teatro colui che cerca la verità si trova con un rospo in mano.Solo colui che cerca l’autenticità riesce a trovarci il diamante.
Alejandro Jodorowsky
Prima assoluta
Giovedì 24 maggio 2007, ore 20.45
Teatro Gobetti, via Rossini 8 - Torino
Repliche
Venerdì 25 e sabato 26 maggio 2007, ore 20.45
Teatro Gobetti, via Rossini 8 – Torino
IL SOGNO SENZA FINE
Drammaturgia e regia di
Alejandro Jodorowsky
Aiuto regia Antonio Bertoli
Con Brontis Jodorowsky ed Eliana Amato Cantone
Scenografie e costumi di Daniela Cavallo
Disegno luci Patrizio Serra
Direzione artistica Giordano Amato
Produzione Il Mutamento Zona Castalia - R. M. Storie di Altri Mondi
Attraverso innumerevoli incarnazioni, attraverso un caleidoscopio di personaggi maschili e femminili, il percorso dalla caduta verso il Ritorno, verso la creazione dell’Uno.
Dai sotterranei dell’anima, verso la guarigione e la luce, verso l’Unità.
I Fratelli Celesti si cercano attraverso le molteplici identificazioni alla vita di tutti i giorni, in un sogno che può avere fine solo alla fine di ogni dolore.
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