venerdì 25 maggio 2007

HE ART



Non ti hanno detto che l'espianto di organi quali cuore, fegato, polmoni, reni, ecc. si effettua solo e sempre da persona in coma, con respirazione aiutata, e non da cadavere freddo e rigido come tutti intendiamo.
La persona viene incisa dal bisturi mentre il suo cuore batte, il sangue circola, il corpo è roseo e tiepido, urina, può muovere gambe, braccia, tronco, ecc..
Le donne gravide portano avanti la gravidanza.
Non è vero che prima si interompa la ventilazione e che poi, a cuore e respiro fermi, si inizi il prelievo, ma è proprio l'opposto.
Gli organi vengono tolti da persona che ha perso la coscienza le cui reazioni alla sofferenza prodotta dall'espianto sono impedite da farmaci paralizzanti o da anestetici.
Dr. David W. Evans, Fellow Commoner of Queens' College Cambridge, cardiologo dimessosi dal Papworth Hospital per opposizione alla morte cerebrale, afferma: "Non c'è modo di accertare una vera morte cerebrale prima della cessazione della circolazione sanguigna. C'è una grande differenza tra essere veramente morto ed essere dichiarato clinicamente in morte cerebrale". (Audizione Parlamento Italiano '92)
Ricercatori della Harvard University affermano già dal 1992, che non è possibile accertare la cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello con i mezzi clinico-strumentali attuali. (Critical Care Medicine - vol.20, n° 12, 1992, Harvard Medical School, boston, Rethinking Brain Death (Ripensamento sullamorte cerebrale)).
Il Presidente dell'Associazione Internazionale di Bioetica, Peter Singer, Al congresso di Cuba (1996), in merito alla riluttanza a donare organi, ha affermato: "La gente ha abbastanza buon senso da capire che i 'morti cerebrali' non sono veramente morti... la morte cerebrale non è altro che una comoda finzione. Fu proposta ed accettata perchè rendeva possibile il procacciamento di organi".

1 commento:

Anonimo ha detto...

posizioni del genere sono incommentabili e contro ogni conoscenza scientifica, sarebbe meglio dire che sono talmente avari da tenersi gli organi pure da morti, invece di insinuare dubbi nelle persone con frasi ambigue.